domenica 29 aprile 2018

Taccuino vuoto


Avviso ai naviganti nel mare di nebbia: le poesie coprono un arco narrativo che attraversa gli anni 2011-2014. Le differenze d'animo sono ben visibili. L'ordine di lettura non ha importanza - a differenza del post precedente. Sentitevi liberi di leggerle nella sequenza che più vi aggrada. Critiche e commenti sono benvenuti e incoraggiati.


COME NOTE INCISE SU VUOTI TACCUINI

Come note incise
su vuoti taccuini
segni
di ferite inferte
all'infinità delle
possibilità

controllare le parole
è un vano sogno
degno di matti
o di poeti
inconsapevoli

sferzano il tempo
funestano lo spazio
innocenti
ma mai innocue
ridefiniscono le forme
insite

e ci formano
e modellano come
creta
vivono con noi
ci danno significato
intimo

In guardia!, risuona
l'urlo allo scrittore
avventato
nella scelta delle
proprie parole ed
inconsciente.

O, poter ritrarre le mille
parole già pronunciate da
bocca giovane ignara
inavvertitamente crudeli.
Se.

SICUMERA

Per tutta la vita
siam stati sicuri
di ciò che eravamo.
Perciò ci scelsero.

E combattemmo
come usan fare le bestie
con ardore e senz'odio
perché sicuri di noi stessi.

Ma ora giunge il terremoto
che squassa e corrompe,
riscopre l'odio e la paura
di non esser sicuri di noi stessi.

Cada la scelta allora
su chi è ancora sicuro,
su chi non visse il terremoto;
siano essi guardiani.

L'abdicare sublime di chi
stanco si ritira per strade
di campagna e rifugge
l'incubo della sicurezza.

Migliori popoli verranno:
più motivati e puri e decisi.
A noi compete ormai solo
lo spezzato mosaico della tenerezza.

****

D'effimera nebbia
sono intessuti
i miei giorni.

Lieta giunge rete
di sogni
a salvare la silvestre
inquietudine.

Luce di quasi notte
scivola lieve
su vetri di parossismi
invenduti.

Nevica di pianto
e gioia
questa mia anime tremula
insonne.

Voraci di sonno
corrono stanchi
in redini pescose.

TANA D'ACQUA

Costruiamoci una tana d'acqua
spaziosa e fresca
dove attender soli
che cali il mattino,
ci stringeremo con foga
al mondo proclamando
gioia immensa
chiusi nella nostra bella tana.

E durerà mill'anni
che noi saremo
già secchi e duri
persi in fondo a qualche mare.
Chi mai la vedrà
l'antica tana?
E chi dovesse,
mai penserà alle nostre mani
che modellaron l'impossibile.

Quelli che tutta la vita
stan sui tetti
mai sapranno la gioia
d'una tana d'acqua;
e il vento verde spazzerà
la loro invidia
lasciando intatta
la nostra piccola opera.

PARALISI

Fisso sgomento
il foglio
come se avessi
da affrescarlo.
Mi paralizzo
nell'attesa
di un gesto
che spezzi il candore
orripilante
e voltandomi ti vedo
distante negli anni
che mi consumarono
che mormori
che tornerai
mentre t'involi
tra le guglie
sospese in un'alba
rossa senza fine.
Bianco foglio
candido d'assenza
in attesa
di cosa?

DIO-PIOGGIA

Il monte alle spalle
solo e assordante
L'oceano a fronte
disteso e incompiuto
Verde sangue
corre in
plumbee vene
L'affanno implorante
di ossigeno
a bronchi indifferenti

Angoscia!, scordasti
come decidere;
intreccia ora
versi senza corpo
Senza capo né coda
il moto perpetuo
di lettere e spazi
nei gangli cerebrali.

Vana preghiera
al dio-pioggia:
sorridi e asciuga
il vetro asciutto
del nostro delirio
quotidiano.

FIAT LUX

Luce ferita
infrange le mille
strade del dì.

Abbandona cautamente
la grande via,
fallo misuratamente,
non tutti i viandanti
tornano a casa.

Unica alternativa
il cammino
di rovi e ruderi

Un sorso di vanità
e uno di pace
dopo il gran conflitto.

Luce sanata
nascondi le mille
strade della notte.

Vigila sui passanti,
occultane il mistero,
poiché tutti vanno
senza sapere
di stare andando.

MOMENTI

Esistono momenti di sole
dove la bellezza è tanta
da accecare l'ignaro
viaggiatore

In questi momenti
chiudo a doppia mandata
le porte degli occhi
e mi costringo
a non guardare
intorno a me
il telaio di sconosciuti
sentimenti altrui

Fisso l'ondeggiare delle vicende
il fertile conflitto umano
lo imprimo nella mente
e lo costringo in versi.

Non sempre riesce.
La felicità è soggettiva
e volatile più che mai
ma di pianger non ho voglia:
datemi qualcosa da credere,
qualcosa per cui lottare.
Vincere la sclerotica realtà
è il sogno degli svegli.

Imperterrita come un gatto
la città dorme al sole
incurante dei suoi figli
che non prendon sonno mai.

MOLTO DOPO I PRELEVAMENTI

Dio è morto,
mi han detto.
S'è dato malato
e chi l'ha più visto?
Il sostituto ancora non c'è.
Un paio d'ore,
qualche giorno,
ripassi tra un anno.

Non è così
che si manda avanti un ufficio.
Vista la situazione
faremo da noi
gli angeli e il dio.

Licenziato Satana
licenziato il Cristo
in mobilità il Buddha.
Un servizio scadente
merita
una risposta furente.

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