Una generazione di debosciati.
Ecco cosa siete voi mille e passa amici che per tutto il fottutissimo giorno mi avete deliziato con gli aggiornamenti in diretta sul tempo atmosferico attuale nella steppa.
Debosciati.
Piagnistei da ogni dove che si levano come le sirene della pula al G8 di Genova. Foto su foto come da scena del crimine.
Sono caduto qui. Se ne sono capottate tre là. Oddio che ridere una vecchietta s'è rotta una gamba.
Pure peggio quelli che guardano dalla finestra.
Sì amabile vicino. Ti vedo.
Stai soddisfacendo il tuo istinto da voyeur e preghi che qualche gnocca scivoli per - chissà - sbirciarle le mutande.
Debosciati.
L'ho capito che nevica e c'è vento.
Non sono né sordo né cieco.
Nonostante avrei ottimi motivi per essere l'uno o l'altro (o entrambi).
Che aspettarsi d'altronde da una generazione che fin due anni fa impazziva per Le luci della Centrale Elettrica?
Questi menestrelli che sembravano sì gli eredi dei CCCP ma solo se fossero stati rinchiusi per 14 anni nella comunità terapeutica di Santa Chiara a riprendersi da una ex-fidanzata che non tornerà.
Se fossero nati qualche decennio fa non sarebbero sopravvissuti.
Me lo vedo. Potrei farci una collana di libri in stile romanzi a puntate dell'Ottocento.
"VASCO BRONDI A STALINGRADO"...
Si apre la scena.
Vasco avanza rabbrividendo nel suo abbigliamento Hipster tra la neve di Stalingrado.
Si fa avanti il commissario politico.
"Kuompagno, tu essere pazzo! Tu vestirti subituo altrimenti muorire di fredo!"
"Eh?"
"Duove finito tuo fucile?"
"Kuompagno? Fucile?"
"Kuompagno testa di kazzo, duove essere tuo fucile?"
"Mai avuto, sono un pacifista, post-comunista, che canta dell'amore precario nelle fabbriche della Calabria..."
Il commissario politico gli tira una sberla e lo fa correre dentro a vestirsi.
Notte. Vasco - anzi il comnpagno Vasco - è di guardia.
Canticchia mentre il vento gli stritola la mascella.
"Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni '40..."
BAM!
Altra sberla in pieno viso.
"Kuompagno! La smetta o la faccio fucilare! Qui nuon vuogliamo disfattisti! Lei avrà tanti figli belli e socialisti e dirà luoro: ringraziuo ankora Kuompagno Kuommissario per sberla e viva grande Unione Suovietica!"
E così via.
Tutto questo per dire che siete dei debosciati.
Il generalissimo mi chiama:
- Oi, vado fuori, vieni assieme a me?
- Che? ma tu sei fuori di testa! Io? In quell'inferno non mi ci avventuro neppure se c'è Sasha Grey che fa le pompe aggratis!
Come dicevo prima: una generazione di debosciati disfattisti e gobbi.
Alla prossima tormenta.
Non è Vasco Brondi i problema, semmai chi lo ascolta...io per esempio potrei essere un problema ehehh.
RispondiEliminaNaaaah. Secondo me bisogna colpire l'ispiratore. Diceva Mao "Colpirne uno per educarne cento"...ora, magari l'omicidio no, però un po' di Stalingrado ci starebbe!
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