"Che maleducazione, che poco buon gusto, nessuno ti ha mai
detto figlio di cane che non si danno mai le spalle alle persone. E poi cos’è
tutta questa insolenza, forse minacci? Minacci di non tornare? Dio ragazzo mio
devi avere un ego sorprendente per credere che qualcuno noterà la tua assenza. Parli
di coraggio, quale coraggio? Scappare è una necessità, è un riflesso istintivo
e primordiale, ma non richiede un particolare coraggio. Il coraggio è sempre di
chi resta, sì anche di chi è costretto a restare! Il coraggio è di chi si
piglia le bombe in testa, di chi resiste a un nemico. Mi dici che non c’è
nessun nemico e che tu non scappi? Menti. Il nemico è vero non lo si vede, è silenzioso,
striscia imperturbato. Eppure lo si
fiuta. Odora di paura, di populismo, di antipatiche nostalgie, di stupidità.
È vero non ha un volto e non s’è fatto ancora nome(ne ha
parecchi). Ma lo si sente scalpitare,
nelle piazze, nelle vie, ma anche nei tempi della cultura. È ancora debole ma non ha alcuna fretta, il tempo è dalla sua. Al momento
opportuno si incarnerà nell’uomo immagine designato e allora sarà come lupo tra
agnelli. L’ha già fatto non una ma cento,
mille volte. Tu scappa,
scappa, non ti chiedo di rimanere, ma non venderti, non mi voltare le
spalle, non far finta di lasciare da vincitore. Hai perso! Sei già al confino. Forse ci metteranno anche
me e tutti gli altri ma lo faranno con la forza, lo faranno con il mio, il
nostro, sguardo furente su di loro. Non credere
che mi abbia mai affascinato l’idea di dover resistere, nessuno nasce coraggioso, lo si diventa.
Ti sei fatto di nuovo
non più uomo ma pezzo, di nuovo macchina in un lager senza confini e senza
carcerieri se non di te stesso. Ancora una volta bisogna scegliere. Tu vai, Io rimango!
Ti prometto però che resisterò come ho reisistito (non da
solo) fino a quando potrò, per me e per
te" .
UomoNero
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