domenica 5 ottobre 2014
Meno possiedi, meno puoi perdere
Mentre sei convinto di procedere normalmente per la tua vita, per abitudine non ti rendi conto di quanto sia grave la spesa collaterale.
Tutto inizia da un lavoro ovvero un guadagno, e ne conseguono le spese.
- L'abitazione. Dal valore sempre più alto se la devi comprare e sempre più basso se la devi vendere. Dagli spazi sempre minori e soggetta a regole sempre più rigide e tasse sempre più alte. Il tipo che mi controlla la caldaia vuole in media 90€ per 20 minuti di lavoro. Mi sta simpatico, e la sicurezza è importante.. ma 90€ all'anno??
- Il trasporto, il più delle volte un auto, di potenza, cilindrata, consumi e spazio ben maggiori di quello che servono. Dai 150 ai 400€/mese (per il ceto basso e medio). Neanche mi metto a citare i problemi ambientali/politici/economici/sociali dell'industria dell'auto.
- Le tasse e i vincoli legati a questo trasporto. Assicurazione, bollo, revisioni, multe, riparazioni, manutenzioni, incidenti.
- Il desiderio di spendere il guadagno in oggetti futili. Tecnologia, trucchi, vestiti, ristoranti...
- La necessità di dare uno scopo alla fatica dell'attività lavorativa. Spese ancora inutili e dettate da frustrazione, impotenza e mancanza di fantasia. Sfogo del weekend e bisogno spasmodico di un sentimento di appagamento.
- L'appartenenza a una cerchia sottoposta a controllo. Diventi un numero, una statistica, un elemento giudicabile, perseguibile, fragile e impotente. Pensi di stringere le chiappe a sufficienza ma è un illusione. Non sono strette mai abbastanza; o meglio non c'è limite al potere del manico di scopa.
- La spesa fisica. Il nostro stress, la difficoltà della collaborazione forzata, le pieghe strutturali non stornabili che acquistano il nostro corpo e la nostra mente.
- Last but not least gli obblighi sentimentali. L'anello, le convenzioni, i regali superficiali, lo status di coppia, il matrimonio, i figli, la casa grande.....
Se togliamo tutto questo, il ricavo che realmente ci serve dal nostro lavoro è assolutamente piccolo.
50 ore a settimana x fare quello che ti viene ordinato, mentendo e creando odio. Quando il 75% di quello che ricevi non ti serve o è orribilmente collaterale. Davvero credete che con le vostre mani non riuscireste a fare lo stesso, se non di più?
Ah gia..dimenticavo lo status sociale. Il branco, superare il prossimo!
O è per paura della morte e della malattia? Se ci avessero insegnato a vivere in modo più onorevole avremmo meno paura del dolore e della fine. Saremmo più concentrati sul rendere il tempo che abbiamo indimenticabile e valoroso, e non una sopravvivenza.
E' tutto un emulare, copi per vestirti, copi per atteggiarti, copi per mantenerti, e di tuo non resta più nulla. Il muro più spesso sono le persone accanto a te. Dalle quali speri di avere almeno neutralità, ma non è affatto così. Più ragioni con la tua mente, più sei escluso e etichettato e denigrato con una facilità sconcertante.
Veramente.. non ho più pazienza per tutto ciò, forse l'ho vissuto troppo presto e troppo in fretta... O forse ho deciso di togliermi il prosciutto di società dagli occhi!
Quello che resta quando esci dal meccanismo del lavoro della società e delle spese collaterali più relative conseguenze, è una vita paragonabile a una pagina bianca: puoi scrivere quello che vuoi.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
L'italia è un grande inculone in cui per comprare una patatina in sacchetto che fa male e neanche vuoi, ti prende un rene.
Meno possiedi, meno puoi perdere. Siamo viziati, deboli, ignoranti e vigliacchi. E dovremmo imparare a mettergliela nel culo a questo sistema. Non a mettercelo nel culo a vicenda, in questo siamo bravissimi.
Io sto iniziando la mia rivoluzione, voi intanto pensateci.
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