venerdì 8 maggio 2015

VIRGO VENERANDA

 
un acrostico in forma d'ode
da Sinistro Crudeli scritto
ad una donna dedicato


Virgo Veneranda
25 aprile 2015

Ritratto di Elizabeth Winthrop Chanler (1893)
di John Singer Sargent
Ascondo, o infelice, di ghiaccio l'averno,
Lucido miraggio ch'intima condanna;
Lenta consumami la fiamma d'inverno
Asprezza mostrando, lo spirto mi danna
Bruciandomi addosso.
Ella è l'immagine del freddo rovente;
La candida tomba d'un tenero abbraccio;
La Musa nemica che appare sovente
In mano tenendo quel rigido laccio
Stringente ch'indosso.
Soave figura di mobile cielo
In tempesta, scaglia su me la violenta
Malia dello sguardo, celato d'un velo
Arcano e crudele, quand'esso diventa
Pietoso al mio gesto.
All'orrida vista del mio sentimento –
Giacché le è palese – la mano mi nega,
A sì rifiutarmi la pena il momento
Nel quale l'inseguo, mentr'ella ripiega
A un fato men mesto.
Come astro pallido che vigila il mondo
Ha scorto lo strazio d'un'alma distante,
E con dolce mossa nell'odio profondo
S'è sconta, severa sirena scostante
E senza pietade.
Malvagia si copre di macabre vesti:
Per far che il sembiante cagioni sgomento;
Risveglia eppur in me calori – che desti
Evocan feroce d'amore il tormento
Sì che in versi evade.
Umana creatura di celeste aspetto,
Se solo capissi lo tristo mio stato
Causato al sapermi negato l'affetto
In passato atteso, ma invano sperato
Tra lacrime nere.
Aita e perdono, mia scura signora,
Imploroti offeso mortalmente infine
Nel cuor sanguinante, distillante ognora
Maligne parole ne' fredde mattine
E in spleniche sere.
Invoco clemenza, cara carceriera,
L'atroce tortura ti prego arrestare:
T'è quest'alma amante di già prigionera;
Ordunque madonna nel farti adorare
Ridammi la vita.
Mostra, chiedo, un segno di rara dolcezza,
E salva uno spirto già pronto alla morte:
Nell'ultimo gesto sol d'una carezza
Trarrò lieto il mio ben! O nobile sorte,
O gioia infinita!

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