Sfuggendo alla critica |
tre poemetti volgari
da Sinistro Crudeli scritti
quivi posti a Vostro diletto
accompagnan la lettura
le tele ad olio dipinte
dal maestro catalano
Pere Borrell del Caso
ADAMO NELL'EDEN
30 giugno 2015
dedicata ad Elisa
Due bambine divertite |
Sì dissi a Michel, angelo di Dio:
«Di me risi nel vedermi siffatto —
d'un pezzo in più dotato, a parer mio
inutil fallo d'un Signor distratto;
ma quand'Egli creò la donna poi,
dotata d'un'amabil serratura —
compresi che la chiave aveo per noi,
e ch'era un dono sacro per natura;
e quindi dissi a lei: "Cara, vagg'io
da farvi una proposta interessante.
Uniam scrigno vostro ed arnese mio,
ed un presente avrem, ed eccitante!"
Ma ella mi rispuose rattristante:
"Vuoi darmi lo strumento per amare?
Sia pur, ma ho un mal di capo lancinante.
Sta semana rassegnati a sognare."»
L'EPOPEA DI POPPEA
4 ottobre 2012
La mia strada per il successo
sempre è legata all'uso del sesso;
questo perché: sempre retta o china
ben si concede Poppea Sabina!
Ho cominciato sposando Crispino,
il pretore capo a me più vicino;
ma fu licenziato dall'Agrippina
sol per favorire una Messalina.
Per quella troia lo volle scornare
e non contenta lo fece accoppare:
fui presto una vedova addolorata,
rimasta sola ma ricca sfondata.
Sebbene triste sposai poi Otone:
un caro uomo — ma un grande coglione!
Presto mi diede la buona occasione
di far l'amante del divo Nerone.
Due bambini divertiti |
In breve tempo da lui fui montata,
tanto che in poco fui già divorziata;
e tanti saluti sfigato Otone,
sei il benvenuto mio caro Nerone!
Tra le lenzuola guidai mio marito —
regina di un re cantante fallito.
Seneca pure capì il mio potere,
se col coltello si volle ammazzare.
Sapendomi stronza la triste sorte
a Tor Nunziata mi diede la morte:
si spense di notte, in un'eruzione
la vita spesa su d'un'erezione.
LA BALLATA DI SERENA
14 febbraio 2012
Il coro dei villani:
Andava cercando
un degno compagno,
e trovò la capra Serena.
Non sapendo che fare
cominciò a montare,
e salì sulla sua schiena.
Quell'unione sorprese
quasi tutto il paese
che la coppia schernì con orrore;
ma la capra Serena
curvò meglio la schiena
per servire qualche altro pastore.
Serena, sublime creatura,
rifugiamoci nella natura!
Nostra luce e nostro splendore,
sei il maglione che scalda il cuore.
Il pastore
O, mio dolce caprino,
per effetto del vino
a me pari una bella bambina.
Quel tuo bianco sembiante
è in tal modo ispirante
che mi prude là sulla collina.
O, pastori compari,
non sopporto — marrani,
questo vostro interessamento!
La mia capra lanosa
è mia unica sposa
e non reggo più il suo tradimento!
Serena, mia diletta,
consolami là sulla vetta.
Al mio vezzo procuri sollazzo,
la tua lana solletica un pazzo.
Il coro dei pastori:
Perché, errante pastore,
non ci lasci all'amore
che Serena felice concede?
Con ingiuste catene
ei l'amore trattiene,
e di questo più non si ravvede!
Tu compare geloso
da quel monte petroso
rotolato sarai fin la valle!
E Serena contenta,
che la folla violenta,
zoppicando riandrà per la calle.
Serena, nostra diletta,
consolaci là sulla vetta.
In te stanno pastori a mazzi,
il tuo manto sta su questi pazzi!
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