sabato 16 febbraio 2013

DIO BENEDICA TINY TIM



GOD BLESS TINY TIM
di Tiny Tim 
prodotto da Richard Perry 
per Reprise Records © (1968)

     Siamo nel 2013 – fatto già noto ai più – e scrivere di un disco del 1968 potrebbe dare l'impressione che io sia uno di quegli audio-amatori malinconici che rimpiangono i tempi dei Beatles; in parte è vero (inutile negarlo), ma lasciatemi fare: per quest'album ne vale davvero la pena. Si tratta di un elaborato scherzo o di una ben costruita follia… di certo è un prodotto originale, anche se è solo una raccolta di cover; ma che rende questo disco così speciale?
Tiny Tim negli anni Sessanta
     L'interprete innanzitutto: Tiny Tim, al secolo Herbert Khaury (1932-1996), che definire “incredibile” sarebbe finanche riduttivo. La sua voce inimitabile confonde e diverte l'ascoltatore, che a sentirla non sa se ridere o piangere; infatti il timido e strampalato Tim canta in falsetto, con tanta graziosa maestria da trasformare ognuna delle canzoni di questo disco in una piccola prova di abilità – superata brillantemente! Non pensiate però che l'abilità di Tim si fermi qui: sono certo che vi stupirete quando lo ascolterete sdoppiarsi per interpretare i ruoli dei duetti, con voce soprana e baritonale; ma non basta! mentre canta Tim suona pure l'ukulele – il cui suono fresco ed esotico ben si presta ad accompagnare le sue interpretazioni.
     Quindi la tracklist: come sopracitato l'album è una raccolta di cover, ma per la maggior parte si tratta di oscuri e dimenticati brani jazz che Tiny Tim rinverdisce, restituendoli all'attenzione del pubblico con una curata reinterpretazione pop; accoglie i suoi ascoltatori con un affettuoso Welcome to My Dream (benvenuti nel mio sogno) con la quale anticipa il clima bizzarro e giocoso dell'album, e subito dopo lo sentiamo gorgheggiare Tip Toe Thru' the Tulips with Me – il suo primo grande successo. Degne di nota sono poi: On the Old Front Porch, nella quale Tim arriva addirittura a triplicarsi calandosi nelle parti cantate di uno spasimante, di un'amata e del rispettivo padre; Stay Down Here Where You Belong, semisconosciuta canzone pacifista del ben noto Irving Berlin (già autore di successi come White Christmas, Cheek to Cheek e Puttin' on the Ritz) il cui testo descrive una conversione fra il Diavolo e suo figlio – che esorta a rimanere all'inferno e restare lontano dalla malvagità degli uomini!; ed Ever Since You Told Me That You Love Me (I'm a Nut), una semplice canzone d'amore dal ritmo coinvolgente.
     Insomma nella sua leggerezza questo disco è una medicina per il cuore, un toccasana per le giornate uggiose, che raccomando a tutti coloro che vogliono passare un'oretta di svago.

Brani:

01. WELCOME TO MY DREAM (Johnny Burke, Jimmy Van Heusen)
02. TIP TOE THRU' THE TULIPS WITH ME (Johnny Burke, Al Dubin)
03. LIVIN' IN THE SUNLIGHT, LOVIN' IN THE MOONLIGHT (Al Lewis, Al Sherman)
04. ON THE OLD FRONT PORCH (Hy Heath, Johnny Lange)
05. THE VIPER (Norman Blagman)
06. STAY DOWN HERE WHERE YOU BELONG (Irving Berlin)
07. THEN I'D BE SATISFIED WITH LIFE (George M. Cohan)
08. STRAWBERRY TEA (Gordon Alexander)
09. THE OTHER SIDE (Bill Dorsey)
10. EVER SINCE YOU TOLD ME THAT YOU LOVE ME (I'M A NUT) (Grant Clarke, Edgar Leslie, Jean Schwartz)
11. DADDY, DADDY, WHAT IS HEAVEN LIKE? (Artie Wayne)
12. THE COMING HOME PARTY (Diane Hildebrand, Jack Keller)
13. FILL YOUR HEART (Biff Rose, Paul Williams)
14. I GOT YOU, BABE (Sonny Bono)
15. THIS IS ALL I ASK (Gordon Jenkins)

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