lunedì 10 giugno 2013

LA GRANDE BELLEZZA






 Oggi cerco la grande bellezza.

Potrei studiare oggi pomeriggio, dovrei farlo ma è lunedì e mi sono già concesso il privilegio di una mattinata di studio.
Potrebbe essere una settimana decisiva questa. Lo studio potrebbe quasi finire, il lavoro potrebbe cominciare e gli incontri che potrei fare potrebbero essere molto interessanti per il futuro.
E' tutto una congiunzione astrale, lo studio, il lavoro, gli incontri e l'estate che dovrebbe finalmente far capolino.
Oggi poi è il classico lunedì che potrei pure passare a discutere degli esiti elettorali dei ballottaggi ma stranamente l'argomento non mi entusiasma particolarmente. Anch'io sono vittima dell'astensionismo.

Oggi cerco la grande bellezza.

Immagino dunque due ragazzi in un parco mentre giocano a pallone.
Il gioco del calcio che io stesso con vigore pratico seppur saltuariamente consiste nel far entrare la palla dentro la porta protetta da un giocatore denominato "portiere". Il gioco del calcio non prevede l'uso delle mani e si gioca in squadra. Ci sono poi un sacco di altre regole che però non intendo spiegare ora.

A questo punto vi starete chiedendo se sono impazzito o se lo studio mi ha rincoglionito - bella domanda, forse è proprio così- ma pensando al calcio e poi più in generale agli sport e poi ancora ad un gran numero di pratiche quotidiane che osiamo definire scontate, mi è balenata nella mente una riflessione.

Prima di tutto e non è facile, è necessario sgomberare la mente da tutto ciò che facciamo durante il giorno dandolo per scontato tipo...ecco non mi viene in mente niente e sapete perchè?
Perchè ci sto pensando or ora e tutto quello che mi viene in mente ha senso mentre lo penso ma poi mentre lo faccio diventa quotidiano e mi sfugge dal controllo del  pensiero. Tutto quello che faccio e che penso in questo momento ha senso, ma molte cose che faccio osservate esternamente e staccate dal contesto non hanno motivo di esistere.
Adesso che ci penso giocare una partita di calcio ha senso, potrei farlo per divertimento, per passione o per mille altri motivi; ciò che non ha senso è incazzarsi come una bestia con un tuo compagno di squadra perchè in fin dei conti è un gioco...

Non ha senso veder piangere un tifoso quando la sua squadra del cuore perde una finale, non hanno senso gli ultras e ancora, non ha senso stare cinque ore e pagare centinaia di euro per vedere due tizi colpire con delle racchette una pallina gialla.
Non ha senso fare i comunisti ma poi sperare che la propria squadra del cuore venga acquistata da un super capitalista milionario.
Ecco, staccate dal contesto del nostro vivere queste cose, e con queste centinaia di altre che non hanno a che vedere con lo sport, non hanno alcun senso.

Il problema però è che il contesto esiste, ed è importante.

Senza considerare il contesto finiamo per stupirci degli effetti ignorando le cause.
E gli effetti sono delle cose divertentissime.
Gli effetti senza contesto non sono solo il tennista inutile senza un giro milionario di affari, milioni di posti di lavoro, benessere per qualcuno e povertà per altri.
Gli effetti senza contesto sono anche l'ultras violento senza un'altro giro milionario di affari, milioni di posti di lavoro e un sistemone da giustificare continuamente perchè spina dorsale della nazione e non il semplice "panem et circenses" .
Gli effetti senza contesto sono l'immigrato che ruba e spaccia senza la nostra posizione dominante nell'equilibrio globale e migliaia di anni di storia che passano da schiavitù e da una cultura creatrice di disuguaglianze sociali.
Cos'è questa crisi economica se non un grande effetto? Di cosa parlano i giornali, i politici?
Di effetti, di risultati e non di cause e non di contesti. Quelli li tengono nascosti.

La cosa triste è che per risolvere un problema che sia la tossicodipendenza o l'immigrazione il nostro sistema che molti definiscono " avanzato" parte dagli effetti senza considerare le cause.
Di conseguenza gli intellettuali schifano alcuni argomenti perchè poco importanti e senza senso.
E il potere?
Il potere è a mio avviso anche quella forza che sa nascondere il contesto, la paura che illumina gli effetti da esso provenienti ci rende ignoranti, stupidi e senza alcuna possibilità di riscatto, quasi tendenti al fascismo.

Se è vero dunque che siam quì per cercare la grande bellezza , questa non può non avere una cornice che la distingua dalla futilità del nostro essere e dalla paura.

LA GRANDE BELLEZZA

Il disagio è verità
 e la verità è che la ricerca mette a disagio.

Sentirmi vivo è momentaneo distacco dalla vita.
La vita è un nucleo di cellule morte o vive
a seconda dell'umore.

Accorgiti.

La verità è un dettaglio nascosto.
La morte non è laggiù infondo
 è nostra compagna fedele,
ogni volta che il pensiero si spreca ad affilare il mezzo
che pugnala il fine.

Il destino è anarchico
non sono io il suo padrone, non lo è Dio.
Mentre la paura vince il mondo sussurrando:
"Qui', comando io"















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