Ho vissuto l'appennino per una decina di giorni e mi ha consigliato le stelle, ho lavorato e il lavoro mi ha consigliato la fatica poi ho studiato e lo studio mi ha consigliato la rabbia per non essere in vacanza.
Oggi è un giorno diverso.
Oggi dai ghiacci son tornato, oggi la brezza arriva dal nord e chiama il cambio di stagione. Ritmi naturali ti riconnettono alla vita.
Solo un vento gelido può aprire il ghiaccio più profondo, solo il whisky scioglie le intemperie che abbiamo dentro.
E io vorrei essere quel vento, vorrei che si aprisse dentro di me perchè diventi aria curativa. La vita fa ammalare se vissuta correttamente. Ogni tanto è dovere sbagliare, è dovere trovare qualcuno che ti curi, è dovere salire il pendio e farsi accarezzare da quel vento gelido che chiama il nord.
Vorrei poter avere lo sguardo di un lupo per non poter fare prigionieri.
La parabola del buon cristiano è finita, su al nord chi teme cade, chi cerca scorciatoie cade sui crepacci, dentro il ghiaccio dove la brezza gelida uccide.
Persino la neve è diversa, non è come quella che cade quì mezza marcia, pura imitazione. La neve che cade dal nord allevia gli animi, purifica davvero gli spiriti e rimane per giorni bloccando gli ingranaggi del nostro ordine d'asfalto e di lavoro.
Quel vento, freddo davvero, quando arriva provoca migrazioni, la rondine saluta e tornerà ad ingannare tutti noi quando vorremo una nuova primavera.
Migriamo anche noi da quel vento che ci fa sentire uomini perchè a volte fa comodo pensare di essere altro.
Lo spirito santo ci ha messo tre giorni per rivivere, è rinato dopo il padre e il figlio.
Il vento del grande nord dura tre giorni e spazza via tutto, e ci fa sentire chi padre e chi figlio, chi depresso e chi felice, ci da tre giorni per santificare il nostro spirito e ricordarci di essere uomini , se non lo facciamo, alcuni anziani dicono che può decidere di soffiare per altri tre giorni. Gentile concessione.
Il suo fratello arriva da ovest e si chiama maestrale, vento continuo e perennemente contrario metafora che vorrei appartenesse alla mia vita.
Suo figlio è scirocco malato di deserto, quando si stanca ci manda secchiate d'acqua santa.
Poi i fedeli la bevono e s'ingannano perchè quella è acqua maledetta. Lo scirocco ci avvisa con quelle piogge ma noi poveri mortali osanniamo le sue acque arricchendo le nostre chiese di liquido marcio dei nostri errori.
Poveri illusi che siamo.
Poi torna lui e fa la voce grossa, dal nord, muove persino il muschio che ci fa orientare sugli alberi.
La prossima volta che torna, ascoltate cos'ha da dirvi e purificatevi per tre giorni. Pulitevi del giusto non dei vostri peccati vero simbolo di umanità.
Il peccato è il nostro destino, la nostra felicità, il grande nord lo sa e con il blu dei suoi occhi ci esorta ad onorarlo per tre volte.
Husky whisky è tornato,
chissà quando si farà risentire.
Nessun commento:
Posta un commento