Questo è un commento a caldo, molto personale e che riguarda cose di cui mi occupo per questioni di studio. Perdonate perciò se salto di palo in frasca e/o non sono abbastanza chiaro. C'è la zona commenti (qui in fondo e su Facebook) per chiedere delucidazioni.
Barconi nella notte
La notizia è di cronaca e non occorre che ve la rinfreschi, credo.
L'ennesimo naufragio e l'ennesimo animod a sciacallo di tanta tantissima gente. Si meriterebbe fossero figli loro.
Tutti questi italianissimi che evadono le tasse e incolpano i migranti per i mali del mondo. I padri di famiglia cristiani fino allo spasmo e altrettanto profondamente razzisti. I nazionalisti distratti che si sono persi l'identità e picchiano gli stranieri nella speranza di ritrovarla.
I barconi che naufragano nella notte ci portano a confliggere con tutte queste persone, a scontrarci e a discutere di cose che dovrebbero essere assolutamente ovvie, come la fondamentale unità della razza umana, del diritto di vivere nel modo migliore, della sacrosanta necessità di fuggire dalla fame e dalla guerra. E loro, chiusi nei loro mondi, più piccoli dei barconi della sorte, si rifiutano; per paura, per odio, per indifferenza.
Ci vuole un sacco di coraggio.
E tutti quei discorsi del tipo "Sì ma noi non li possiamo mantenere..." proprio non mi vanno giù. Sono sempre le stesse manfrine, sono indice di pigrizia. Vorremmo che il mondo ci risolvesse la questione, come bambini che pensano che i genitori saranno sempre lì ad aiutarli. Il mondo non funziona così. Il diritto ad essere aiutati dalle istituzioni sovranazionali è sacrosanto, ma ce lo dobbiamo conquistare; non battere i pugni per terra, piangerci addosso, frignare in attesa di un aiuto dal cielo. Battere i pugni sul tavolo e pretendere che chi di dovere si assuma le proprie responsabilità, così come faremo noi; non chiudere le frontiere e denunciare i soccorritori per favoreggiamento.
Un messaggio veloce ai nazionalisti nostrani: siete ridicoli.
Nella storia sono esistiti vari tipi di nazionalità (cinque secondo Kearney: etnico, civico, territoriale, migrante e culturale) e voi siete riusciti a prendere il peggio del peggio da questi archetipi: lo sciovinismo culturale, unito a pretese di moralità che non ci appartengono da molto molto tempo. Esistono, poi, a mio parere, altri due tipi di nazionalismo: esclusivo ed inclusivo.
Inclusivo è il nazionalismo basco, irlandese, dei movimenti di decolonializzazione, dell'EZLN in Messico, tanto per fare degli esempi. E' il nazionalismo di chi si cura della propria terra, di chi è forte nella propria identità e non teme le commistioni. E' il nazionalismo espressivo di chi vuole uscire dalla gabbia in cui è rinchiuso.
Poi c'è quello esclusivo. Quello dei lager, per intenderci, o del campo di Arbe. Quello che parte dalla cultura, passa alla lingua, al dialetto, al colore dei capelli, finché non ne rimane solo uno, finalmente conforme a sé stesso. O forse no.
Quello che in questa tormentata scrittura vi vorrei comunicare è che dobbiamo andare un po' oltre ai confini, agli ius sanguinis o solis, ai barconi e alle motovedette e alla santità del suolo patrio. Potrebbe capitare a voi un domani e tutto questo odio non ne vale proprio la pena.
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