Siamo davanti ad un paradosso: folle che si fanno spaccare la testa per entrare in Europa e folle che, sono disposte a farsela spaccare per uscirne. A giocarsi la partita sempre pochi, a farsi bastonare molti, troppi. Da una parte lo zar di tutte le Russie i cui modi spicci e il soldo facile comprano e fanno ottenere molti favori, dall’altra la str(at)ega tedesca e un certo numero di altri interessati a vedere l’Ucraina dalla nostra parte. Il popolo ucraino nel mezzo, mandato a farsi picchiare e selvaggiamente picchiato.In questo gioco il penultimo sbaglio farà guadagnare.
(Tartakower)
Le casse pubbliche ucraine non sono un richiamo per nessuno, i conti dello stato non sono tra i più rassicuranti, eppure l’Europa del cancelliere Merkel, ammicca, tende una mano, liscia il pelo, offre protezione e finisce col fare la parte della buona sammaritana. La partita è appena iniziata , i pedoni schierati, mosse e contromosse calcolate per ingannare e sviare l’attenzione dell’avversario: qualche pedina verrà sacrificata, questo è il gioco. La vittoria chiede sempre un tributo, vuoi di sangue (difficilmente il proprio) vuoi di soldi e di energie, ma la posta è alta, altissima.
Quale soddisfazione sarebbe sfilare da sotto il naso dello spocchiosissimo zar, una terra ( con miniere, bacini idrici, minerali rari, gas, foreste, tutto all inclusive) così preziosa che anche l’Eldorado sarebbe cosa da poco. Quale compiacimento nel fare un torto a chi dobbiamo chiamare amico solo per opportunismo.
Ma il drago di ghiaccio è pronto. Scaltro, ha già iniziato, dietro le quinte a fare le sue mosse; incarcerata il simbolo della prima resistenza (la leader dell’opposizione Tymošenko ), e c’è aspettarsi che sia solo la prima di molte pedine sacrificabili; corrotto il primo ministro e molta della dirigenza politica; e infine oliati i mezzi d’informazione perché mostrino a quel popolo che si fa bastonare che le manganellate degli europei non sono meno violente né meno dolorose. Lo spettacolo è appena iniziato, la mossa dell’Europa si fa aspettare. C’è da aspettarsi che sacrificherà qualche altro migliaio di persone nelle pubbliche piazze, e poco male se sarà una mossa azzardata, in ogni caso sarà materiale utilizzabile per la propaganda europeista. In questa partita, c’è da chiedersi in tutta sincerità, se sia più feroce la mano che travolge le pedine o l’avversario che le porta ad essere spazzate via.
Da qualsiasi lato si voglia guardare la faccenda, una sola cosa sembra evidente: quel drappo blu stellato è un indegno cielo sotto cui morire.
Uomo Nero
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