venerdì 28 febbraio 2014

CENTO QUARTINE EROTICHE (parte II)


cento quartine a sfondo erotico
da Patrizia Valduga ispirate
& scritte da Sinistro Crudeli
tra il 5 gennaio e il 12 gennaio 2014
accompagnano la lettura
le eleganti opere di Tamara de Lempicka

PARTE II

martedì 7

XXVI
alle tue dita: tastiera d'avorio
d'un vecchio istrumento al vario suono
preparata a muoversi, piano e forte
artigli eburnei di musica viva

XXVII
alle tue cosce: muscoli in tensione
un ingranaggio di facile avvio
talvolta mosso per vezzo o malizia
di gran lunga il mio cibo preferito

XXVIII
ai tuoi polpacci: cotogni di dea
profumati e maturi da cogliere
offerta innalzata ai più sacri altari
declivi su cui è bello passare

XXIX
ai tuoi piedi: pietrucce di sostegno
sassolini stabili sulle punte
retaggio d'un primitivo scultore
fantasia d'equilibrio senza pari

XXX
mia venere dalle livide vene
che pulsano quando le sfioro appena
àncora le mani sulla mia schiena
e fammi sentir la notte che viene

XXXI

ti mostrerò il mio onore quanto vale
sarà un'illusione o sarà reale?
ma lungo il suo dorso s'erige fiero
quel foscoliano spirito guerriero

XXXII
comincia la guerra: due fronti opposti
forse il cannone s'aprirà una breccia
ma che si combatta a fronte o di spalle
'sta guerra è sempre quistione di palle

XXXIII
a facili baci e carezze blande
non son solito prestare attenzione
ma 'l tuo riso scatena una reazione
che m'apre il cuore e più e più l'espande

XXXIV
un bacio in fronte come a un bimbo infermo
non è ciò che speravo meritare
non fosse che m'hai dimostrato affetto
di più non avrei voluto sperare

XXXV
orsù destati, languore lascivo
che dormi al mio fianco nudo e perfetto
sai ben che per te soltanto io vivo
e mai oserei scacciarti dal letto

XXXVI
come polvere su tutto ti sveli
immagine eterna del mio cordoglio
ti son allergico, fa' che mi sveli:
quando t'aspiro si gonfia l'orgoglio

XXXVII
perché indugiare davanti all'amore?
non è forse l'emozion più divina?
per ciò ora cheta l'inutil timore
ed ivi la testa serena china

mercoledì 8

XXXVIII
per smalto d'unghia non bramo che il rosso
raccolto sulle mie ferite fresche
ed insecchito su tutte le dita
con cui ho ballato splendide tresche

XXXIX
gira rigira, che bella redonda
balla riballa, che bimba impazzita
danza ridanza, abbandona la vita
gira rigira, che bella redonda

XL
le nostre parole sputate in bocca
piango nei giorni di gola riarsa
ma quando riaffiorano nel palato
ricordo te e quest'inutile farsa

XLI

ti bacio sulle labbra, mia delizia
figura santa nel nome di Saffo
e sa il cielo lo strazio del poeta
quando su quelle labbra trova un baffo

XLII
io scalderei le tue fredde estremità
con fiato frale e voce sussurrata
ed urlerei! se lo potessi fare
sapendo di destare il tuo interesse

XLIII
carezzami la nuca gentilmente
come passeresti la schiena a un gatto
e si rizzeranno i capelli in testa
come ad una furiosa fiera la cresta

XLIV
dedicherotti una quartina seria
che si pronunzi sulla mia miseria
sulla passione che celan le vene
che fanno più grando d'amor le pene

XLV
cos'è mai questa smania di possesso
che ancora m'invita a tenerti stretta?
che sia l'amore o sia soltanto sesso
vorrei sempre attaccarmi a una tua tetta

XLVI
sono begli acini d'uva fragola
i capezzoli rossi di vergogna
sogno benedetto di letti e brande
che fanno rosso il più timido glande

XLVII
brindo a te, vacca degna d'un bordello
che dai la metà e ne ricavi il doppio
è meglio una vergine di convento
che del popolo famelico è l'oppio

XLVIII
florida terra sei per la mia speme
giardino fiorito per il mio seme
per la mia zattera sei terraferma
utero accogliente per il mio sperma

XLIX
ecco: la scala per il paradiso
mia diva, si parte tra le tue gambe
salgola teco, che spirto divino
gradiva la si percorresse insieme

L
e giungeremo a lieta conclusione
uniti nel più vivo degli orgasmi
e i nostri volti saranno visione
di gioia, fatica, goduria e spasmi

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