cento quartine a sfondo erotico
da Patrizia Valduga ispirate
& scritte da Sinistro Crudeli
tra il 5 gennaio e il 12 gennaio 2014
⁓
accompagnano la lettura
le eleganti opere di Tamara de Lempicka
PARTE III
giovedì 9
la pesca non eguaglia la tua pelle
la mela non somiglia il tuo sapore
la pera non figura la tua forma
non c'è un frutto come te in un giardino
LII
sì la notte avanza colla sua coltre
e sotto la nostra noi ci scaldiamo
sembran ferri roventi le mie mani
quando l'appoggio suoi tuoi piedi freddi
LIII
adagio t'appoggio sul nostro letto
adagio d'un musico è nostra lena
ad agio ti metti sul materasso
ad agio m'appoggio sulla tua schiena
LIV
sul vestibolo un poco mi soffermo
a rimirare il dittatore eterno
che de donna fa un idolo celebre
non è che l'atrio del tempio muliebre
LV
di sotto il bosco si cela una grotta
che del peccato si dice sia tana
ma chi cerca gioia ben se ne fotta
e vi troverà un'estasi arcana
LVI
sol tu sai scovar le mie debolezze
ché mi conosci anche più di mia madre
mi bastan poche movenze leggiadre
amorosi abbracci, baci e carezze
LVII
e c'immergemmo nell'azzurro fiume
d'un sogno d'estate che ti narrai
ed eravamo nudi agli occhi nostri
che si specchiavano com'acqua pura
LVIII
ti sei presa il mio cuore e l'hai nascosto
così che non te lo chiedessi indietro
e pur lascialo dove l'hai riposto
perché alla fine la tua grazia impetro
LVIX
che v'è di buono a simular piacere?
se tanto impegno ci mette l'amante
a darti il Cielo con prodiga ebbrezza
la falsa gioia non dà che tristezza
LX
verserotti profumo sulla pelle
ed ornerotti i capelli di fiori
dunque amerotti da spezzare il fiato
sì forte che si proveranno i cuori
LXI
perché tentare d'imitare Tuccia
seppur non c'è voto che ti trattenga?
vieni meco e capirai che fra tante
la donna più contenta è la baccante
LXII
sarà tra di noi strage di muscoli
stirarsi e contrarsi a tempo dovranno
prìa farsi enormi, poscia minuscoli
senza l'accenno d'un minimo affanno
venerdì 10
LXIII
andremo per mano in luoghi incantati
ben lungi dal grigio mondo reale
colti dall'attimo che ci accomuna
e in un secondo ci rende infiniti
LXIV
cerco di te l'origine del mondo
che dicono trovarsi sotto il monte
consacrato a Venere, tua patrona:
voleva mandar tutto il mondo in mona?
LXV
m'intenerisce guardati dormire
dopo la prova che abbiam superato
vederti spossata prendere fiato
m'infonde un amor che non so capire
in quei giorni passati a immaginarti
appressarti e stenderti al mio fianco
sentivo di più la tua lontananza
che non colmava la mia sete di te
LXVII
vieni vestita di seta scarlatta
che cade leggera sui tuoi bei fianchi
e più lo rammento e più tu mi manchi
sei dell'amore l'immagine adatta
LXVIII
d'erotiche gesta son pieni i libri
che fan viaggiare con la fantasia
ma son solamente i colpi che vibri
che rendono il mio orgasmo una magia
LXIX
perdona l'ardire, amica lontana
se di te parlo chiamandoti dea
la mia è l'affezione più sincera
teco rivolta, che sei donna vera
LXX
non mi bastano gli occhi per gustare
il piacere della tua compagnia
non mi bastan le mani per tastare
l'acme invitto della tua fantasia
LXXI
sotto la pioggia d'un giorno d'inverno
ci siamo nascosti in un porticato
e lì abbiamo dato del nostro meglio
che dai balconi è partito l'applauso
LXXII
in un giardino di primavera
abbiam schiantato le schiene sui sassi
e non ostante le fitte crudeli
abbiamo raggiunto un degno finale
LXXIII
in una spiaggia torrida d'estate
la canicola affrontammo estatici
navigando in un mare di sudore
insieme siam salpati alla deriva
LXXIV
d'un variopinto fogliame d'autunno
abbiamo fatto giaciglio d'amore
e rotolando tra colori caldi
siamo arrivati alla volta del cielo
LXXV
del tuo corpo ben so la geografia
d'ogni rilievo ho segnato la mappa
e tutte le notti attento la studio
per scovare convalli inesplorate
Nessun commento:
Posta un commento