domenica 2 marzo 2014

CENTO QUARTINE EROTICHE (parte IV ed ultima)


cento quartine a sfondo erotico
da Patrizia Valduga ispirate
& scritte da Sinistro Crudeli
tra il 5 gennaio e il 12 gennaio 2014
accompagnano la lettura
le eleganti opere di Tamara de Lempicka

PARTE IV ED ULTIMA

sabato 11

LXXVI
tu sai sceneggiare ogni nostro amplesso
ma lasci me a curare la regia
così giriamo un film, e non è mai
la solita vecchia storia di sesso

LXXVII
ecco il fratino che bussa al convento
ripar chiedendo dal tempo contrario
diman ripartirà e tutto contento
tornerà certo a fare il missionario

LXXVIII
non sarò cigno per tentare Leda
né Anfitrion per la virtuosa Alcmena
Apollodoro di me non scriverà
e non sarò Zeus ma uomo per te

LXXIX
alle tue spire mai mi sottrarrei
dalle tue grinfie mai io fuggirei
dalle tue fauci mai mi liber'rei
e la tua stretta più stretta vorrei

LXXX
che idee bizzarre ha la Natura in vero:
d'una donna il bene più ricercato
l'ha posto nel posto meglio celato
così che niun lo comprenda pe' intero

LXXXI

sei figlia del fuoco e del suo calore:
covi la rabbia d'un torbido amore
sei della vita la fiamma più viva
sì rossa, potente, ardita e lasciva

LXXXII
sei figlia della terra e di sua pelle:
tenera e dura e d'animo ribelle
sei della vita la rivoluzione
che m'aggioga nella sua rotazione

LXXXIII
sei figlia dell'aria e del suo chiarore:
pallido velo sopra il mio timore
sei della vita l'ossigeno puro
l'anelito vital che in fiati misuro

LXXXIV
sei figlia dell'acqua e di sua chiarezza:
ritratto di serenità e purezza
sei della vita la sete infinita
la più cara sostanza mai ambita

LXXXV
quale conforto mi dona il tuo cuore
sapere che al mio è tanto vicino
nei giorni d'amara solitudine
ritrovo la tua dolce compagnia

LXXXVI
disse un giorno "prendila come viene"
l'uomo che della donna non sapeva
alcunché, datosi ch'egli credeva
fosse facil saper quand'essa viene

LXXXVII
dove s'infrange l'onda dell'angoscia
si trova un quadro che ritrae l'orrore:
la tua partenza! mi lasci e non torni
che quest'incubo mai si concretizzi!

domenica 12

LXXXVIII
scrissi una sinfonia d'un movimento
e vi son solamente tre strumenti:
un letto, il tuo corpo ed il mio uniti
è musica che ascolto con piacere

LXXXIX
d'uno stral son debitore a Cupido
che un giorno mi scagliò senza riguardo
facendomi sì di te innamorare
che gli son grato, pur se in gran ritardo

XC
dell'accoglienza tua faccio tesoro
perché oltre a ricevere tu sai dare
ed è assai bello, pur se un gran lavoro
nell'anima tua così penetrare

XCI

il tuo presente m'è sempre gradito
coem se ogni giorno fosse Natale
e non vorrei giammai farti del male
perché morrei nell'averti ferito

XCII
chi giace in pace e tace un dì l'audace
l'afferra, l'atterra e braccia le serra
poscia s'accoscia, accarezza una coscia
la stende, s'arrende… e lieta lo prende

XCIII
non v'è da fatigar nel compiacerti
per quanto i gusti tuoi sian molto strani
sudare per tenerti tra le mani
felicissimo sono nell'averti

XCIV
ed il soldato partì alla carica
per poi conquistare la collinetta
piantò il vessillo così chi 'l valica
scopre che già d'altri fu la diletta

XCV
oggi sei distante musa perduta
e più non ti vedrò per tanto tempo
per tanto non godrò delle tue forme
che son oggi per me un caro tormento

XCVI
cercando alla mia spada la vagina
che meglio vi s'accoppi e senza affanno
trovai di tante forse l' più carina
e fido a guerre duri senza danno

XCVII
ti amo, e so che non te lo dissi mai
ma non sapevo che parole usare
per palesarti questo sentimento
ed ora scopro che ne bastan due

XCVIII
in faccia al cielo baciamo, letizia
che gli astri vedano la nostra luce
ed impallidiscano sconsolati
pe' aver mai allumato amor più grande

XCVIX
in eterno conserverò il ricordo
delle belle notti passate insieme
patite come lampi tra le carni
che le fondono in un solo animale

C
frenarmi più non so dall'entusiasmo
per l'ultimo raggiunto nostro orgasmo
e sì s'avverò la fremente speme:
l'acme dell'amor conquistammo insieme

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