CAPITOLETTO SECONDO
I passi erano sempre più vicini. Dal ritmo si capiva che facevano fatica a mantenere la marcia.
Nell'oscurità si distinguevano solo le chiome degli alberi.
L'istante di un altro fulmine e Alcibiade riuscì a vederli. Una lunga fila di soldati dal capo chino, il fucile ritto tra la mano e la spalla destra, seguiva un ufficiale a cavallo.
Subito scomparvero nel buio.
Alcibiade non aveva riconosciuto la divisa ma era ugualmente terrorizzato.
Pensò di tornare nell'antro a morire sepolto dal fango. Pensò di scappare nella direzione opposta. Ma non fece nulla. Non si mosse. Non riusciva neppure a respirare.
Il cielo invece liberò un tuono. Parve il battito del cuore di Dio.
Erano vicini, riusciva a vederli tra le fronde.
Alzò il fucile: sarebbe stata la sua prima pallottola e probabilmente anche l'ultima.
Ma loro avanzavano nella processione, non l'avevano ancora visto. Forse così immobile l'avevano scambiato per un tronco, il fucile come unico ramo.
Erano a un tiro di sasso quando un nuovo fulmine svelò ad Alcibiade il suo destino di morte.
Nello stesso attimo il bagliore rivelò ai nazisti la presenza di Alcibiade.
L'ufficiale fermò il destriero e alzò una mano dalle redini per ordinare ai soldati di arrestare la marcia.
Un soldato urlò qualcosa che la pioggia si portò via e i soldati si fermarono quasi all'unisono. Ora nel bosco si udivano solo le gocce che picchiavano sulle foglie.
Il cavaliere aveva il volto oscurato dal cappello e la mantella che lo proteggeva, nonostante il peso dall'acqua, aveva ancora l'ardire di guizzare al vento. Anche il suo fucile poggiava sulla spalla destra e, all'estremità della canna, una baionetta sembrava brillare di luce lunare.
Alcibiade lasciò cadere il fucile. La sua armatura di fango si stava squagliando.
L'ufficiale vide il fazzoletto rosso al collo, diede un ordine e due soldati corsero verso Alcibiade con le armi in pugno.
Il ragazzo stava per alzare le mani in segno di resa ma una corda gliele avvolse.
Uno dei due soldati lo legò, l'altro raccolse il suo fucile. La penuria di armi è una pessima condizione in guerra.
Venne portato a metà della colonna e legato ad altri prigionieri di cui non riconosceva la fazione.
In breve la processione riprese ad impastare il terreno e si diresse nella tenebra.
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