lunedì 10 marzo 2014
A VOLTE RITORNANO MA VICENZA E' ANTIFASCISTA!
A volte ritornano e quando lo fanno il periodo è sempre quello giusto.
Forza Nuova, coerentemente con quanto annunciato gli scorsi mesi , scende in piazza contro i Rom decidendo di organizzare una fiaccolata a Vicenza.
Il momento è quello giusto, gli slogan sono sempre i soliti; è una triste storia che non ha scolari ma che potenzialmente rimane pericolosa.
Il rischio incarnato in queste iniziative non è tanto dovuto a loro - i pochi militanti di Forza Nuova - ma a tutto il resto degli spettatori, noi compresi.
I fascisti ci sono sempre stati, il problema emerge quando i ragionamenti portati da questa minoranza prendono consenso agli occhi dell'opinione pubblica.
Ecco, il termine opinione pubblica mi è sempre risultato odioso.
Perché chi si sente parte di questo grande popolo di opinionisti spesso è anche chi poi della politica si interessa solo alle elezioni o alla sera all'orario dell'aperitivo.
Una gran massa di cittadini, elettori a tutti gli effetti, impregnata di luoghi comuni difficilmente scardinabili.
Una gran massa impegnata se il contesto prevede impegno politico, arrabbiata se il contesto prevede cittadini arrabbiati, impressionata se è il momento di essere impressionati.
Bene, io credo che il momento storico che stiamo vivendo e che vivremo nei prossimi tempi porterà nel nostro paese e non solo, momenti di conflitto aspro.
Ciò che sta succedendo in Ucraina in questi giorni lo testimonia ed è soltanto uno tra i numerosi sintomi.
Forse già ci siamo dimenticati del successo elettorale di Alba Dorata o del Front National in Francia; l'estrema destra è in ascesa in tutta Europa ma di questo molti sembrano non curarsene.
La destra europea pur con molte sfaccettature e in questo l'Ucraina rimane (solo in apparenza) un eccezione, cavalca l'onda dell'opposizione all'austerity unendola al tema dell'immigrato come capro espiatorio da odiare quanto un banchiere.
Il tutto senza che nessuno ponga all'attenzione questo fenomeno.
Il centro sinistra europeo, maestro e primo protagonista delle larghe intese in Italia e in Germania, sembra essere più preoccupato a rilanciare l'economia distruggendo lo stato sociale in tutti i paesi ed è qui che si deve chiudere il cerchio.
E' qui che il ruolo dell'estrema destra si fa più nitido e rivela tutto il suo storico potenziale: il totale asservimento ai poteri forti ( per non usare vecchi termini ).
Il conflitto è già in atto, non dobbiamo aspettare gli squadristi per capirlo. L'Europa ha già adottato da anni politiche economicamente e socialmente autoritarie; il pericolo non è solo la testa rasata ma chi non ha paura di dire: " non sono razzista ma prima è bene preservare il benessere degli italiani".
I diritti sono per tutti e non hanno colore.
L'importante oggi è non avere paura del conflitto sociale. Il conflitto è il motore della società, certo è che lo si deve in qualche modo vincere. Al momento chi si oppone come vera alternativa alla destra e alla logica delle larghe intese è in posizione di debolezza, è necessario una scatto di orgoglio.
Il futuro non è roseo ma le opportunità per costruire una vera alternativa ci sono tutte e partono dalle lotte che già sono aperte in tutta Europa.
L'antifascismo come pratica quotidiana il 30 Novembre ci ha chiamato, abbiamo risposto scendendo in piazza.
Lo rifaremo il 12 marzo in Viale Astichello a Vicenza alle 20.30.
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