venerdì 4 aprile 2014

La società del sapone e delle doppie punte









Siamo nella società della apparenza.
Un certo film c'aveva azzeccato in pieno descrivendo perfettamente lo sfascio moderno derivato da essa.
Lo status sociale è fratello del sapone come è nipote del profumo: quando non ci si lavava ma si doveva essere riconoscibili, non essendo puzzolenti, per dichiarare di essere appartenenti alla cerchia aristocratica.

Chissà perchè da bambini non si ha voglia di lavarsi..per ragioni biologiche mi direte voi, ma se i bambini non sanno cos'è il razzismo, se non gliene frega di lavarsi un motivo secondo me c'è. Le loro priorità sono sicuramente più importanti e noi le abbiamo dimenticate: giocare, rotolarsi nell'erba, macchiarsi i vestiti, rovinarsi i capelli..la libertà insomma. I capelli poi...avete mai sentito dire un bambino: " No mamma dai voglio il taglio a scodella!" Mai sentito!

Oggi per essere accettati nella società ci dobbiamo vestire bene, essere puliti, parlare con modo, essere ordinati, non dire cento delle cose che pensiamo, per paura del prossimo o per ottenere un vantaggio. Basta con queste banalità! penserete, ma ci tengo a ricordare e a rimarcare che finchè non impari a ragionare con la tua testa il messaggio dall'esterno è: vestiti alla moda per rimorchiare, frequenta i luoghi IN se vuoi rimorchiare, mostra i tuoi beni materiali e il tuo denaro se vuoi rimorchiare... Si insomma devi fare sesso... e se non volessi? E se volessi pensare a tuffarmi in una palla di fieno del campo dietro casa o viaggiare all'infinito senza meta ne' dimora non pensando al dove dormire o dove rinfrescarsi?

Ricordo le due ultime esperienze in cui non mi sono lavato per vari giorni per vari motivi e per distorsione della routine. Vorrei farvi sapere che non sono morto.. e niente niente non se n'è accorto nessuno. Ecco, il fulcro del discorso non è raccontarvi che sono un puzzone, ma che a volte ci sono occasioni eccezionali per cui il sapone e la società si fanno dimenticare dalla mia mente. Volte in cui si è travolti da diverse emozioni e ci si lascia andare. E' difficile perchè ci siamo anche abituati, ma vi assicuro che in quelle occasioni la vita è stata più piena che mai e la mente più leggera di sempre.

Ci sarà sempre qualche truzzone che dirà:"lavate che te spusi", ma chissà perchè nessumo dice mai:"non sta lavarte che ghe se robe mejo da fare". Certo lavarsi è utile a un sacco di cose, non è un fattore solo sociale non fraintendetemi, ma il fatto che sia strumentalizzato non è accettabile.
Oggi le regole dell'apparire negli ambienti pubblici sono mille e ferree. Abbiamo dimenticato cosa facevamo prima di dedicare 2 ore al giorno al nostro corpo e 10 minuti alla nostra mente (corrotti dai media magari) e forse 20 minuti al divertimento, che per forza di cose è il sesso che facciamo per essere accettati dal prossimo. Per sentire, spesso in modo finto, di essere amati da qualcuno, che a qualcuno importa di noi o per piacere alla vista e all'olfatto. Quando invece si dovrebbe conquistare la considerazione con i fatti, il tempo e le parole. La superficialità d'oggi è la malattia dalla quale forse non guariremo mai. E quando vedo qualcuno con i capelli scompigliati o lunghi o che se ne frega per esempio delle doppie punte non posso far altro che provare un tuffo al cuore, e illudermi da bravo mona sognatore che c'è ancora una speranza per noi idioti esseri umani.


Nessun commento:

Posta un commento