sabato 18 ottobre 2014

I prappogli del cuore dell'infermier Insomnia








Benvenuti al consueto... no 'spetta è la prima volta! appuntamento de "I prappogli del cuore dell'infermiere Insomnia" per parlare di sentimenti...che parola demodè, diciamo di turbe giovanili cosi siamo più nel target!

La settimana scorsa ho concluso un romanzo a tema sentimentale. Ommioddio che schifo!
In realtà so che siete curiosi: l'argomento roseo è ancora affrontato come quando si aveva 10 anni mentre si malauguratamente osservava i genitori baciarsi Bleeeeh che orrore!
Ma come il maschio tende a rimorchiare dimostrando superficiali forza e superiorità e la femmina altrettanto superficiali caratteristiche estetiche, quando si affronta l'argomento c'è sempre distacco, vuoi per paura, ignoranza o esperienze negative.

Tornando al libro, l'illuminazione arriva sul finale. La storia incerta tra due protagonisti subisce una rapidissima svolta, portandoli nell'arco di alcune facciate a realizzare il loro happy ending.
Il fondamento della trama nella mia interpretazione è proprio la quantità di tempo che si investe o che si pianifica di investire in una relazione. La successiva riflessione, magari ovvia per qualcuno è: quello che noi immaginiamo come tempo ideale per una storia è corretto?
Sicuramente ognuno di noi ha la sua visione. Sulla base del passato e degli obiettivi futuri, decidiamo quanto vorremmo sia la durata. Alcuni si immergono nella passione iniziale, veloce, senza conoscersi a fondo. Altri preferiscono stabilità, maturità, conforto, fedeltà.
Cerco di fare il punto prima che vi addormentiate! La mia osservazione sta nel principio secondo cui l'amore non è una strada che si può scegliere, piuttosto una condizione assoluta.
Certo! Bella forza! Sei un genio direte.
Ma io non parlo di studiare l'imprevedibile e cercare di controllarlo. Parlo di non avere alcun potere su di esso.

La diretta pragmatica conseguenza è prendere atto che le storie brevi sono più belle (poichè più emozionanti) e ciò può essere destabilizzante.
La chimica iniziale (non la cotta) che si sviluppa tra due persone, contiene una magia che non ha paragoni. E' il vero e puro sentimento.
Nel caso astratto la nostra protagonista passa mesi a rattoppare le smagliature della sua duratura pseudo relazione, mentre solo col semplice incontro casuale di una sera con un altro, diventa chiaro il fascino dell'alternativa (sottointeso che è obiettivamente migliore).
In seguito purtroppo questo status ha la tendenza a morire contaminato dalla mente, la quale è in grado di rovinare ogni cosa: desiderio, ideali, ego, falsità. Ma questo non ha nulla a che fare con l'amore. Se le sensazioni iniziali perdurano senza inquinamento l'amore può prolungarsi, altrimenti c'è solo ipocrisia e un ingannevole affetto.
Questa conclusione sembra assai triste e controversa, e confesso che adorerei il dibattito. Certamente ci sono molte basi di valori che hanno la loro importanza, ma non sono sufficienti. E' stupido avere degli ideali espressi se poi non si è coerenti nel cuore.
Il mio è un personale punto di vista generalizzato, oltre che un autocritica, ma penso che non ci dovrebbero essere litigi, compromessi, punti di vista troppo contrastanti, insomma mancanza di complicità, poichè alla lunga diventano cancri e noia.



Bene, ora che ho argomentato tutto ciò vi confido che continuerò a cercare il sogno, la storia da film, l'amore lungo e passionale contemporaneamente, perchè senza esso mi sentirei un pochino vuoto, e perchè l'amore è anche questo: rendere possibile l'impossibile. E chissà che non sia diverso da quel che mi aspetto, visto che potrei avere degli ideali sbagliati!

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