lunedì 14 aprile 2014

Ad ogni viaggiatore un deserto









L'altra sera ho aperto una scatola che non aprivo da anni, le classiche scatole che rimangono nella tua stanza come da sfondo e che ogni tanto riapri perché non sai più cosa contengono. Ho trovato un foglio scritto a macchina, rovinato dal tempo e macchiato dal caffè.
Vi ho trovato le parole di un esploratore, un appunto di viaggio:

" Non è il momento per le parole ma le mani per scrivere ancora non si possono fermare.
Sono passati solo pochi giorni da quando ho lasciato il campo per vagabondare in questa steppa sterminata.
Parlo da solo, parlo al vento sperando che le parole possano viaggiare per sempre.
Fa terribilmente freddo, fa così freddo che la mia solitudine raddoppia. I buoni propositi non mi scaldano, i pensieri diventano pugnali di ghiaccio.

E io così stupido mi sono reso conto di aver sottovalutato questo deserto, sono terribilmente pentito. Il sentiero è appena segnato, infinito e senza curve.
Solo salita e discesa, vento e neve si alternano  e io seguo la traccia come un filo che lega la vita al mio corpo.
Mai come in questo momento mi sono reso conto di quanto il pensiero si condensi nei nostri corpi. La fatica è ottima consigliera ma il freddo è come una ghigliottina, ti fa regredire e io non l'ho mai sofferto così tanto.

Non credete a chi medita troppo, non credete a me. Siamo mortali e spesso ce lo dimentichiamo.
Non credete alla solitudine, i mostri che abbiamo dentro non si sconfiggono da soli.

Diffidate però dalle buone compagnie perché il deserto è prima di tutto dove la gente si affolla.
Viviamo in un mondo in continua desertificazione; muoiono i sentimenti, muore il senso.
Sono da pochi giorni qui e muoio dalla voglia di tornarmene da dove sono venuto; io, partito per ritrovare me stesso ho finito per perdermi rovinosamente qui, dove i lupi vivono in branco.

Il deserto è dappertutto. Ha invaso anche la mia città; si è impadronito di tutto e io me ne sono andato.
Forse è tempo di tornare a combattere, il campo che ho lasciato dopotutto è a pochi giorni di cammino.
Il gelo non mi ha vinto e non mi vincerà mai.
I compagni di viaggio più fedeli sono ancora al campo ad aspettarmi...lo faranno sempre. "

Quel viaggiatore al campo è poi ritornato e chi doveva ritrovare ha ritrovato.
Non tutti è chiaro...
perché il deserto è come la vita e va esplorato senza avere la pretesa di trovare delle strade già segnate...


2 commenti:

  1. Fratello non temere (che corro al mio dovere!)
    Sempre uniti nel sole o nella tempesta, nel deserto o nella metropoli!
    Doc. Tovil

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  2. Il deserto ha una luce particolare, una luce profonda e chi lo sa attraversare trova il suo se'profondo, che lo farà sentire parte del tutto.

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