mercoledì 18 giugno 2014

BAR, ANARCHIA E AMORE IN QUANTITA'




Libero era un anarchico di paese che dell'anarchia non sapeva niente ma a quanto pare era felice lo stesso...
Pochi giorni fa ha scritto queste parole sopra ad un giornale vecchio di un giorno; le ha scritte vicino all'editoriale del direttore, quasi una sfida o una prova d'amore.
Accademia contro alcolismo; io a leggere con un caffè in mano prima di studiare.
Non ho studiato, ho ripudiato la retta di regressione con i suoi grafici:
 - Scusa non ho tempo, oggi devo vivere -  mi son detto...ed è uscito un sole inaspettato. 
Ho sfidato il monte, avevo bisogno di aghi di pino e del loro profumo nei polmoni. 
Ho sudato parecchio e mi sono quasi pentito perché quella maledetta croce non riuscivo a raggiungerla.
Poi ci sono arrivato, ho aperto lo zaino e ho tirato fuori le parole di Libero; quelle originali scritte vicino all'accademico editoriale:

" Libero è chi balla un tango nel deserto
Schiavo è il turista che nel deserto balla
Libero è il nome e se mi incontri capiti male
Schiavo è chi detesta le cicale

Libero è l'innamorato
Schiavo è chi deve esserlo per forza

Libero è chi annusa il maestrale
Schiavo è chi non rispetta un temporale
Schiavo è chi resiste alla fantasia
Libero è chi sorride al potere, a Dio e alla malattia"

" Grazie a Libero, al sole inaspettato e alle schiavitù oggi battute."
Mi sono concesso questa frase prima di attaccare tutto su quella croce che domina la pianura.
L'augurio è che il vento stacchi quel foglio rendendo onore a quelle parole...meritano solo di volare ostinate, contrarie e anarchiche proprio come Libero che oggi riposa in pace e vivrà sempre nei miei sogni.  


A LUNA, VIOLINISTA E PARTIGIANA.





Oggi sono entrato in un vecchio bar di paese ed ho incontrato l'uomo più vecchio, con la moglie più vecchia e con la sbronza più vecchia perché accumulata da anni di alcolismo.
Questo ad un certo punto si  inchina davanti alla moglie ed attacca a gran voce:

" Storia di un amore partigiano.
Un esempio per noi, un frammento di vita, una guida per le nostre battaglie e per rendere la vita più vicina alla leggerezza che meritiamo di respirare.
Storia di un amore partigiano.
Una lettera alla propria amante trovata in un cassetto, una lettera mai firmata e forse inverosimile.
La storia di un uomo ed una donna educati ad amare.
 Se ci penso potrei pensare ad una scarica elettrica, ad un fremito di cielo desiderabile ad ogni cambio di stagione ma sarebbe ancora poco per renderti giustizia.
Mi immagino un amore sbocciato e ti ritrovo qui dopo due guerre ed un piano Marshall .
Cantavano bene le nostre montagne in quegli anni, le stonature portavano la camicia nera; noi i nobili con le scarpe rotte ci amavamo sotto le stelle e i tigli tra un proiettile e l'altro.
Giovane rivoluzionaria erano giorni di resistenza per il nostro amore, ci amammo ad ogni  pausa dal cammino vero protagonista di quel tempo.
Le montagne sibilavano l'avvenire che per me era solo il tuo fascino da violinista in prestito alla guerriglia.
Luna il tuo nome di battaglia, in realtà per me eri l'eleganza di un tempo di pace.
Ci si viveva totalmente, per poche ore ogni due o tre giorni; ma era come una ricarica, solo così potevo sopportare quei giorni di guerra.
Ci raccontarono la fine del conflitto ma fin da subito capimmo che questo non sarebbe finito mai.
Combattere in due ci ha portato fino a qui oggi; due universi da raccontare, una vita degna. "

Potreste ora giocare ad indovinare cosa fece dopo aver pronunciato tali parole quest'uomo; in realtà si alzò e andò ad ordinare l'ennesimo amaro...perché la vita è estremamente poetica se talvolta gli si rende giustizia.









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