sabato 18 gennaio 2014

Chi siamo noi?







Chi siamo noi?

Domanda torturante...

La risposta non giunge tramite ricerca dell'ignoto.
Chi crediamo di idolatrare non fornirà la risposta.
Né si rivelerà tramite processo scientifico.

Noi siamo il nostro io del passato.


Le azioni, i pensieri e la coscienza del nostro presente definiscono il nostro futuro.
Ma l'attuale deriva dal caso, dalle sue influenze caotiche e forza torcente.



Se abbiamo imparato ad amare è stato grazie a qualcuno che ha acceso l'attaccamento, il rispetto e l'affetto nel nostro cuore. Quella persona che per prima ci ha instillato il desiderio d'amore, del bacio e la curiosità di assimilarne la mente. Che ci ha permesso di crescere come individui. Di imparare perchè ha senso vivere, portando alla luce i nostri difetti in un modo che non vogliamo nemmeno accettare. Creando in noi la capacità di realizzare confronti ed analizzare in profondità le cause nascoste delle scelte delle persone.

Se abbiamo imparato a lottare è stato grazie all'ininterrotto stimolo esterno soffocante, portante odio e pregiudizio. Colmo di artigli, corrompe e deforma le nostre convinzioni. Scuote e affoga la nostra potenziale intelligenza con onde nere senza prospettiva di vista. Insegna l'amaro, lo sgradevole. Il tamburellante fastidioso distorto impulso che lentamente e inconsapevolmente possiamo arrivare ad affiancare.

Se ti confronti con i più forti, ogni successivo ostacolo sarà una passeggiata.
Se trascorri una vita facile non conoscerai il sapore della vittoria.

Il tuo territorio è la tua esperienza, e determina la difficoltà alla quale ti dovrai adattare per non soccombere. La tua esperienza sono la tua conoscenza e saggezza.
La sensibilità acquisita che deriva dalle esperienze più negative provocherà istantanee isteriche reazioni e ti permetterà di costruire un'armatura che ti trasformerà in qualcosa di non visibile agli altri. Non se ne può parlare, non la si può condividere. Squillate, squillate voi che avete voce ma non consapevolezza. Incoscienti sprovveduti affetti da malattia incurabile.

Noi siamo il nostro ambiente, la nostra famiglia, le persone che ci circondano, la nostra ricchezza o povertà, la nostra terra, il materiale grezzo temprato dal sole, dal tempo e condito dalla malta dei giorni passati.


I tuoi movimenti, la tua velocità di agire, le tue intenzioni sono siamesi alla prova che hai affrontato ieri. La tua volontà è deviata dai sentimenti, dalle paure, dalla necessità di pace interiore. Ma le tue reazioni spontanee saranno allineate con ciò che di più profondamente il passato ha instillato nei tuoi nervi.

Questo siamo noi. La maturazione, la fermentazione, la reazione chimica delle mescolanze del fato e dell'ambiente. Vuoi lamentarti? Vuoi di più? Non sei felice?
Non hai capito niente.. Non sei nessuno. Sei solo il granello di acido che corromperà la vita di chi ti sta a fianco.
Puoi solo provare a essere la spalla, la guida, il sacco da sfogo di chi vuoi bene. E smettere di pensare a te stesso.
Comprendere chi odi non è facile. E non lo puoi aiutare se non è lui a volerlo.

Amare è una parola. Dipende da te cosa vuoi farne.

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