martedì 31 dicembre 2019

Cambiamo strada


La strada per arrivare fin qua è stata lunga e tortuosa.

Ora è giunto il momento di prendere un respiro profondo e cambiare direzione in maniera radicale.
Sono partito con questo esperimento nel 2012 - 7 anni fa. In 7 anni, molte cose sono cambiate, il progetto si è espanso e contratto, ha attraversato fasi alterne e lentamente è andato scemando.

In parte questo è stato dovuto ad un cambiamento effettivo nelle nostre vite, abbiamo trovato lavoro, siamo partiti, abbiamo litigato, in alcuni casi praticamente smesso di parlarci. Fa parte della vita, sono cose che succedono, e tutto questo si è riflettuto nel blog.

Ora, sono pronto ad andarmene di qui e provare a ricominciare.

COME SIAMO ARRIVATI FIN QUA?

Tutto iniziò per noia. Mi annoiavo e incominciai a scrivere. Ispirato poeticamente da ZeroCalcare, che ai tempi dominava dall'alto del suo blog le nostre vite di studenti, ho voluto provare a creare una mia mitologia con cui narrare la mia vita. Nascono in quegli anni il mio alter ego (Ugo Tovil), il Generalissimo (il mio coinquilino dell'epoca), le epopee della Steppa (Trieste, dove vivevo) e della Desolazione (Vicenza, mia - nostra città natale).
Poi mi viene fatto presente che il blog assomigliava al diario di un adolescente emo e, complice l'arrivo di altri autori, inizia ad assumere una vena più universale, più ampia: racconti, poesie, recensioni...iniziamo ad uscire dal particolare e andiamo all'assalto del mondo che ci sta intorno. Ma sempre con un approccio introverso, di scavarci dentro e tirare fuori il nostro universo interiore e imprimerlo sul volto dell'universo attorno.
Non sempre riusciamo, ma nel farlo ci divertiamo.

Nascono le rubriche, vengono addirittura letti racconti e poesie in pubblico, ci scanniamo tra di noi da un post all'altro...sono anni di fermento. Cui subentra, sottile, l'impressione di non avere più cose da dire. O di non avere il tempo di dirle.

E lentamente il blog si ferma.

Avevamo creato una pagina facebook, che diventa il principale referente negli anni bui in cui avevamo perduto l'accesso - sì, è successo pure questo!
La pagina fb inizia ad assumere più importanza poco dopo essere stata creata, pur non raggiungendo mai chissà quali vette di successo. Questo non ci ha mai fermato e non mi fermerà.

Mi sono divertito a giocare con la campagna del #Giacobinoalcolle, in cui proponevo Antoine de Saint-Juste come presidente della Repubblica - facendo affidamento sul fatto che il NWO ce l'avrebbero resuscitato alla bisogna.

Ma ora è tempo di migrare e ricominciare lontani da lì.

IL SENSO DELLA SCELTA

La decisione nasce dalla lettura di questi due post di Wu Ming sulla loro presenza in rete e dal loro invito a ricostruire la blogosfera (precisamente li potete trovare qui e qui).

Mi sono reso conto di come la complessità mi stesse crollando attorno e mi stesse lentamente strangolando. Questo è avvenuto in particolare nel biennio 16-18, due anni di stress, gioia e dolore, in cui ho lavorato in un contesto che mi rendeva difficile conciliare la mia attività con la mia etica, e che minacciava di annichilire tutta una serie di aspetti di me che mi stanno particolarmente a cuore. Come reazione, mi ero buttato nello scoutismo, una scelta particolarmente felice e che mi ha donato immensa serenità, costringendomi tuttavia a dover moderare le mie parole e a di nuovo far collassare parte della mia identità nella mia presenza in rete.

Chiaramente, nessun uomo è un'isola, ma quando ti autocensuri per timore di dire la cosa sbagliata in quello che consideri come uno spazio semiprivato dedicato al relax personale, ecco, lì la cosa si fa più seria. Cosa che poi è successa: l'allargamento delle amicizie ha portato a qualche momento di attrito, seguito da autocensure se non insincere, quantomeno un po' controvoglia.

Per farla più semplice, è stato come uscire con una persona proveniente da un altro ambiente che ti mette in imbarazzo perché dice cose nel suo contesto perfettamente normali. Solo che quella persona "altra" sei sempre tu.

Ed allora scatta la prevenzione, scattano le misure di contenimento del danno: non intervenire, non dire, non fare, per paura di scontentare uno di quei tanti mondi cui appartieni o vorresti appartenere. Sono tante le lealtà da tenere in conto e una sola la sorgente del discorso.

Due le soluzioni: accettare il conflitto e alienarsi qualche ambito o ridursi a diventare un'immagine piatta e unidimensionale di sé stessi.

Di fronte a queste due soluzioni, io me ne propongo una terza: complici anche un paio di svolte nella mia vita personale (il 2018-19 a cavallo tra Italia, Spagna e Germania e questo tentativo di vegetarianesimo che vedremo come andrà), colgo la palla al balzo e cambio direzione. Riparto da qui, da questo blog, dallo scrivere i miei pensieri, quali essi siano, nella loro incoerenza narrativa e nella loro volontaria complessità.

Siete avvisati, qui dentro c'è stato e ci sarà sempre di tutto e di più.

SENTIERI PER DOMANI

Innanzitutto, una premessa: non so quanto durerà.
Un giorno, una settimana, un anno? Boh.

Intanto metto su un profilo Mastodon e poi da lì partirò alla ricerca di un luogo alternativo distante da Google e Facebook per ospitare il tutto. Vi avviserò quando sarà ora dell'addio sulle piattaforme principali.

E ora, la parte migliore di ogni post:

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano gli autori transitati per di qua e che sono benvenuti se mi volessero seguire. Il collettivo è sempre aperto a chi volesse proseguire in un modo o nell'altro.

In ordine cronologico, per aver condiviso questa strada con me, grazie a:

Husky Whisky
Rey Chambord
Sinistro Crudeli
Olaf Moriarty
Ruphus Eclaire
Gil Insomnia
Uomo Nero
Vietdroid Bastardinside
Kitty Slasher
Anya Vazifdar
e alla mai decollata collaborazione con Abuelo

Un grazie a tutte le lettrici e ai lettori che ci hanno incoraggiato.
Un grazie a T. e a M. per avermi ispirato, involontariamente, alcuni dei migliori post di sempre.
Un grazie a R., protagonista di un nostro ludico esperimento video.
Un grazie speciale a P. e L., due delle più assidue lettrici di questo piccolo spazio. In particolare a P. che ci faceva le pulci sulla grammatica. Ci manchi!
Un ringraziamento a tutti gli autori che ci hanno ispirato e cui siamo debitori.
Un grazie a Trieste e Vicenza per avermi ospitato così a lungo.

Mai un passo indietro, neanche per prendere la rincorsa.

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