venerdì 19 aprile 2013

Una pizza maxi per Piazza del Quirinale 00187


Ultimamente non sapevo più cosa scrivere.
poi sono arrivate le consultazioni per il Colle.
Meraviglioso!

Prendiamo una situazione ipotetica:
una festa in stile "Tapparella" di Elio e le Storie Tese.

Si ordina una pizza gigantesca di quelle che sfamerebbero interi villaggi subsahariani.
Il festeggiato dice: Il gusto lo scelgo io. Voi mi dite se siete d'accordo.
Gli altri bene o male accettano.
Come nei migliori problemi matematici noi spettatori abbiamo una posizione privilegiata e siamo pressoché onniscienti.

Ci sono tre-quattro fazioni:

il festeggiato e i suoi fratellini
gli amichetti sociopatici del festeggiato
i compagni di scuola che non si fila nessuno ma era scortese non invitarli
e i cugini grandi che fanno i superiori ma in realtà muoiono dalla fame.

I vari gruppi ovviamente non saranno mai d'accordo con loro.
I fratellini del festeggiato e gli amichetti sociopatici la vogliono al salamino. Massimo massimo alla marinara.
I compagni di scuola dicono: "O tonno e cipolla o niente!"
I cugini grandi se ne sbattono.

Nessuno ha la maggioranza.
Tocca al festeggiato. Interpellate le vocine nel suo cervello annuncia di botto:

TONNO!

Rivolta!
I fratellini inizia ad urlare ed occupare sedie e tavolini.
I sociopatici gongolano.
I compagni di scuola ululano dalla gioia - prima - e dal dolore dopo.

Perché il festeggiato ha cambiato idea.

PIZZA QUATTRO STAGIONI!

Scontentando tutti - tranne i cugini grandi che sembrano dei monaci tibetani da quanta fame hanno.

Ecco. Di fronte ad una situazione così io non posso che (in tutta la mia UgoTovilità) scuotere il capo.

Propongo un candidato nuovo al Colle.
Un uomo giusto. Onesto. Terrore dei malvagi.

Antoine de Saint-Just.

Dimostrate di essere nuovi: votatecelo.

Quello che manca a questo paese - secondo me - non è l'onestà. Non è neppure la competenza. Quello che ci manca fatalmente - e questa crisi lo dimostra appieno - è il coraggio di rischiare nel perseguire i propri obbiettivi e i propri ideali (sempre che ve ne siano ancora in circolazione).

Il mio candidato oggi sarebbe accomunato ad Assad. Ha mandato a morte un fracco di gente. Però sapete una cosa? Non l'ha fatto per paura. L'ha fatto sapendo che a lui poteva capitare la stessa cosa il giorno successivo ed è andato avanti perché aveva un sogno.

In quest'epoca in cui sognare è proibito da un'economia che sogna ad occhi aperti - ma ne viene fuori un incubo - abbiamo bisogno di qualcuno che ci ricordi cosa sono la coerenza e la passione e - perché no? - la follia nell'inseguire un sogno.

E se non sarà così - amen. Ma se ne avete la possibilità e la sprecate dietro ad un mediocre o peggio ad un uomo grigio come la sua giacca io non vi perdonerò mai.

Perché state pur sicuri che non deglutiremo quest'amarissima aranciata.

#ungiacobinoalcolle

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