venerdì 10 luglio 2015

POEMETTI VOLGARI

Sfuggendo alla critica
tre poemetti volgari
da Sinistro Crudeli scritti
quivi posti a Vostro diletto

accompagnan la lettura
le tele ad olio dipinte
dal maestro catalano
Pere Borrell del Caso


ADAMO NELL'EDEN
30 giugno 2015
dedicata ad Elisa

Due bambine divertite
Sì dissi a Michel, angelo di Dio:
«Di me risi nel vedermi siffatto —
d'un pezzo in più dotato, a parer mio
inutil fallo d'un Signor distratto;
ma quand'Egli creò la donna poi,
dotata d'un'amabil serratura —
compresi che la chiave aveo per noi,
e ch'era un dono sacro per natura;
e quindi dissi a lei: "Cara, vagg'io
da farvi una proposta interessante.
Uniam scrigno vostro ed arnese mio,
ed un presente avrem, ed eccitante!"
Ma ella mi rispuose rattristante:
"Vuoi darmi lo strumento per amare?
Sia pur, ma ho un mal di capo lancinante.
Sta semana rassegnati a sognare."»



L'EPOPEA  DI POPPEA
4 ottobre 2012

La mia strada per il successo
sempre è legata all'uso del sesso;
questo perché: sempre retta o china
ben si concede Poppea Sabina!

Ho cominciato sposando Crispino,
il pretore capo a me più vicino;
ma fu licenziato dall'Agrippina
sol per favorire una Messalina.

Per quella troia lo volle scornare
e non contenta lo fece accoppare:
fui presto una vedova addolorata,
rimasta sola ma ricca sfondata.

Sebbene triste sposai poi Otone:
un caro uomo — ma un grande coglione!
Presto mi diede la buona occasione
di far l'amante del divo Nerone.

Due bambini divertiti
In breve tempo da lui fui montata,
tanto che in poco fui già divorziata;
e tanti saluti sfigato Otone,
sei il benvenuto mio caro Nerone!

Tra le lenzuola guidai mio marito —
regina di un re cantante fallito.
Seneca pure capì il mio potere,
se col coltello si volle ammazzare.

Sapendomi stronza la triste sorte
a Tor Nunziata mi diede la morte:
si spense di notte, in un'eruzione
la vita spesa su d'un'erezione.




LA BALLATA DI SERENA
14 febbraio 2012

Il coro dei villani:
     Andava cercando
     un degno compagno,
e trovò la capra Serena.
     Non sapendo che fare
     cominciò a montare,
e salì sulla sua schiena.
     Quell'unione sorprese
     quasi tutto il paese
che la coppia schernì con orrore;
     ma la capra Serena
     curvò meglio la schiena
per servire qualche altro pastore.

Serena, sublime creatura,
     rifugiamoci nella natura!
Nostra luce e nostro splendore,
     sei il maglione che scalda il cuore.

Il pastore
     O, mio dolce caprino,
     per effetto del vino
a me pari una bella bambina.
     Quel tuo bianco sembiante
     è in tal modo ispirante
che mi prude là sulla collina.
     O, pastori compari,
     non sopporto — marrani,
questo vostro interessamento!
     La mia capra lanosa
     è mia unica sposa
     e non reggo più il suo tradimento!

Serena, mia diletta,
     consolami là sulla vetta.
Al mio vezzo procuri sollazzo,
     la tua lana solletica un pazzo.

Il coro dei pastori:
     Perché, errante pastore,
     non ci lasci all'amore
che Serena felice concede?
     Con ingiuste catene
     ei l'amore trattiene,
e di questo più non si ravvede!
     Tu compare geloso
     da quel monte petroso
rotolato sarai fin la valle!
     E Serena contenta,
     che la folla violenta,
zoppicando riandrà per la calle.

Serena, nostra diletta,
     consolaci là sulla vetta.
In te stanno pastori a mazzi,
     il tuo manto sta su questi pazzi!

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