sabato 14 novembre 2015
venerdì 6 novembre 2015
POESIE ARBOREE 2
lunedì 26 ottobre 2015
sabato 3 ottobre 2015
venerdì 2 ottobre 2015
A T.
A T.
non ho dubbi che questa mia lettera sarà una sorpresa per te. Non dovrebbe esserlo, secondo me: ho sempre amato i gesti teatrali e tu questo dovresti saperlo bene.
mercoledì 16 settembre 2015
mercoledì 19 agosto 2015
venerdì 24 luglio 2015
ALLA SUA TIMIDA SIGNORA
venerdì 17 luglio 2015
SONETTI SHAKESPEARIANI
venerdì 10 luglio 2015
POEMETTI VOLGARI
domenica 5 luglio 2015
POVERA GRECIA, POVERA DEMOCRAZIA
Povero popolo greco.
Due volte povero questo popolo; povero perché lo stanno riducendo
alla fame e quando un popolo intero è ridotto alla fame gli si strappa con il cibo anche l'intelligenza e
infine la sua stessa libertà; povero la seconda volta perché nessuno ci tiene
a questo miserello di un popolo, né chi lo ricatta né chi gli
regala la fiaba con il lieto fine. Di questi greci con il loro
sirtaki, con le loro mille capre, le loro olive nere, le loro chiese
immacolate a picco sul mare, i loro porti e pescherecci, non importa
a nessuno.
Non importa alla sua
dirigenza , troppo debole, incapace e spaventata, né a quel
ginepraio di mamba neri che si annidano dietro il titolo di
“creditori” .
Il lieto fine non ci
sarà per questo popolo. Comunque vada a finire questo gioco di
potere e soldi, soldi e potere, i greci perderanno molto più di quanto otterranno se
mai otterranno qualcosa.
Il caso Grecia
prima ancora d'essere una questione economica è una questione
morale.
Morale infatti è
chiedersi se sia più infame il furto o l'usura; morale è chiedersi
se ci sia una qualche differenza tra l' uccidere o il lasciar morire;
morale è ancora chiedersi se gli spettatori di un'esecuzione non
siano meno colpevoli del boia che la esegue. Morale è chiedersi se la colpa di aver eletto i peggiori tra i loro cittadini debba costare così caro ad un popolo intero.
Sì, il caso Grecia è
molto più di una pira di verdoni pronta a prendere fuoco, è il presente e
il futuro di una nazione con i suoi uomini con le sue donne, i suoi
vecchi e suoi giovani.
è la strada dell'eroe tragico che va in contro all'inevitabile con dignità. Forse però ai greci toglieranno anche quella.
è la strada dell'eroe tragico che va in contro all'inevitabile con dignità. Forse però ai greci toglieranno anche quella.
Un eroe lasciato solo, questo a me pare il popolino greco, lasciato solo ad affrontare un esercito di maramaldi, molti colpevoli e frotte di “Ponzio Pilato” .
Troppe volte questo
è successo per illudersi che la storia non si ripeterà sempre identica a sé ed'è questo che ci dovrebbe insegnare a diffidare da chi ha il potere. Nasce così in me il legittimo dubbio che lo “scravattato
d'Europa” non sia meno lenone ruffiano dei suoi predecessori, che il suo referendum non sia che uno specchietto per le allodole e che i suoi discorsi al popolo siano solo un sacco di panzane.
Insomma viene da pensare che questa commedia chiamata democrazia da qui a qualche giorno si trasformerà in un rito orgiastico tutto a discapito del popolo greco. Che il macabro rito abbia inizio!
Uomo Nero
Insomma viene da pensare che questa commedia chiamata democrazia da qui a qualche giorno si trasformerà in un rito orgiastico tutto a discapito del popolo greco. Che il macabro rito abbia inizio!
Uomo Nero
sabato 4 luglio 2015
martedì 30 giugno 2015
domenica 24 maggio 2015
giovedì 14 maggio 2015
venerdì 8 maggio 2015
mercoledì 6 maggio 2015
venerdì 17 aprile 2015
venerdì 10 aprile 2015
martedì 17 marzo 2015
giovedì 19 febbraio 2015
venerdì 6 febbraio 2015
venerdì 30 gennaio 2015
venerdì 23 gennaio 2015
La tela di Cassandra
Edvard Munch, Madonna (1895) |
Inginocchiata sul palco inizia una danza di mani che corrono sui numerosi effetti a pedale. Sulla rete di effetti si muove sapiente ed elegante come un ragno sulla sua tela.
Sono in prima fila quando vengo invaso dai suoni. Un mare di vibrazioni in cui puoi annegare e allora cerchi la riva più vicina, non capisci e fuggi, o puoi lasciarti trasportare dalla corrente e scoprire dove ti porta.
E allora comprendo Cassandra. C’è una struttura, nella sequenza di rumori c’è una struttura primigenia, ma il tuo cervello è troppo pigro per comprenderla, troppo timoroso di scoprire una qualche verità e ipnotizzato dai movimenti di Cassandra sui pedali, a metà tra cobra e incantatore di serpenti.
E’ un’improvvisazione jazz, meditata e mediata dall’emotività della performance.
Ma il momento più commovente è quello dello stetoscopio. Nello schema di suoni inserisce quelli del proprio corpo, il battito cardiaco, le vibrazioni della pelle (se qualche amico musicista vi dice “con la mia musica voglio esprimere quello che ho dentro” ditegli che è in ritardo). Mai la musica è stata così vicina ad essere tutt’uno col proprio creatore, con l’essere umano, col pubblico. Cassandra ti pervade con in suoi oracoli contemporanei e tu non hai appigli razionali, ogni suono è una lama se cerchi di afferrarlo con la mente. Devi sentire le vibrazioni con il tuo corpo, interpretare gli oracoli con quello. In fondo è l’unica prova che esistiamo in una qualche dimensione.
Intenzionato a sapere se Cassandra, come nel mito greco, rimarrà inascoltata, ho deciso di intervistarla.
mercoledì 21 gennaio 2015
venerdì 16 gennaio 2015
mercoledì 7 gennaio 2015
venerdì 2 gennaio 2015
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